"Se Vattimo è il teorico del pensiero debole, il Comune di Roccasecca è l'esempio dell'amministrazione debole".
Ricevo e pubblico una e-mail di un lettore del mio blog
"Passata la sbornia da spettacolarizzazione dell'evento, si impongono alcune riflessioni circa la presenza del professor Vattimo a Roccasecca, nell'ambito delle celebrazioni tomistiche organizzate dal Comune.
Le manifestazioni in onore di San Tommaso a Roccasecca, soprattutto quelle culturali, sono state sempre incentrate sul valore della tradizione, di un progetto che tendesse a custodire l'amore "semplice e devoto" dei concittadini verso l'illustre pensatore.
Per diverso tempo, dal 1961, anno d'inizio delle manifestazioni culturali, questo è stato sempre il tenore degli eventi, in cui si sono avvicendati illustri relatori, spesso grandi professori domenicani. E la tradizione tomistica è rimasta tale, nel tempo, non affievolendosi.
Oggi, invece, si è deciso di invertire la rotta, di affidarsi alle parole e al pensiero del professor Vattimo. Nulla questio circa la fama e il curriculum del cattedratico, ma cosa c'entra il "pensiero debole", il nichilismo, con la promozione del pensiero tomistico?All'indomani dell'evento, cosa resta ai cittadini di Roccasecca?
La risposta è semplice: assolutamente nulla, se non aver avuto ancora una volta chiara la cifra della pochezza con cui operano a Palazzo Bomcompagni.
Invece di rinverdire il culto tomistico, gli amministratori comunali hanno voluto invitare chi il culto tomistico e il pensiero religioso tende a renderlo marginale. Mi domando: ha operato per promuovere la nostra città e il suo figlio più illustre l'amministrazione comunale? A me sembra tutto il contrario. Mai come in questo caso, si può usare la frase: "ma che c'accezza Vattimo con Roccasecca e San Tommaso?".
Però, siccome sono abituato, comunque a trovare qualcosa di positivo in tutti, forse la venuta di Vattimo a Roccaseccca è spiegata col fatto che il sindaco e la giunta si sono accorti come la filosofia del professore assomigli molto al loro modo di amministrare.
Da una parte la teoria del pensiero debole, dall'altra un'amministrazione debole, anzi incapace; da una parte, il professore di impronta heiddegeriana che parla di "nichilistico oblio dell'essere", dall'altra un'amministrazione che, complice una scarsa politica culturale, porta al nichilistico oblio dell'essere roccaseccano. Un aspetto evidenziato anche dalla scarsa presenza dell'ente circa il valore del culto del santo patrono, San Pietro Martire, ormai ridotto a festeggiamento di serie B. È chiaro che valori come la tradizione, la storia, la cultura, poco importano a Palazzo Boncompagni, altri sono i principi che animano la banda Giorgio. Suggerisco a tal fine di sostituire al 29 aprile come festa patronale, il giorno dell'approvazione della variante al Piano regolatore generale, molto più in linea con l'anima culturale dei nostri amministratori.
Concludo rimanendo in tema di filosofia, e citando Nietzche e il suo celebre aforisma de La Gaia Scienza, "Dio è morto. E chi l'ha ucciso? L'hanno ucciso gli uomini". Tale aforisma si adatta perfettamente alle nostre latitudini: "Roccasecca è morta! E chi l'ha uccisa? L'hanno uccisa Giorgio e i suoi compari".
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